Luciano Gemello
Great Nnachi ha 14 anni, è nata da Torino da genitori nigeriani, e il 27 aprile scorso ha stabilito il nuovo primato italiano di salto con l’asta tra le cadette: ha -infatti- saltato 3 metri e 70, record italiano di categoria, distante solo 21 centimetri da quello mondiale. Insomma, una campionessa in erba che, però, non può essere completamente riconosciuta come tale. Non avendo, però, ancora cittadinanza italiana (non essendo maggiorenne), la sua misura non può essere omologata. Il 24 maggio il consiglio della Fidal (Federazione Italiana Di Atletica Leggera) dovrà decidere se il record sarà considerato valido oppure no.
La giovane si allena al Cus Torino da quattro anni con uno dei più importanti personal trainer italiani, Luciano Gemello: «Great ha le caratteristiche mentali e fisiche non del bravo atleta, ma del campione. Ha una marcia in più. È incredibile e anacronistico che il suo record non possa considerarsi italiano. Lei è italiana anche se non ha ancora compiuto 18 anni», ha detto all’Ansa. Gli ha fatto eco il presidente del Cus Torino, Riccardo D’Elicio: «Ormai siamo abituati a storie così, la politica deve allinearsi alla società. Lo sport, che da sempre include, da solo non ce la fa».
La storia di Nnachi ricorda quella di Eduard Cristian Timbretti Gugiu, il vicecampione italiano di tuffi dalla piattaforma 10 metri, di origine romena, che non può essere convocato nelle selezioni nazionali perché in attesa della cittadinanza, e quella di Alessandra Ilic, 15enne serba cresciuta in Veneto, campionessa giovanile di judo, esclusa dalle nazionali perché non ancora maggiorenne: «Non mi arrendo, voglio continuare a combattere vestita d’azzurro», aveva raccontato al Corriere.
Fonte: Corriere della Sera